venerdì 30 dicembre 2011
lunedì 26 dicembre 2011
La mappa delle mie memorie – CmapTools
Oggi pubblico il lavoro realizzato attraverso CmapTools col quale ho cercato di “mappare” le mie memorie.
Questo lavoro mi ha dato la possibilità di riflettere sulla distribuzione dei nostri contenuti di memoria all’interno di differenti “contenitori”, attraverso l’ausilio di supporti di vario tipo: individuali (cioè racchiusi nella nostra mente) ed esterni (vale a dire associati a strumenti, persone, ecc.). Partendo da una tale suddivisione, ho proseguito l’analisi elencando le principali differenziazioni di memoria che personalmente ritengo le più utilizzate.
domenica 25 dicembre 2011
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lunedì 12 dicembre 2011
BILL GATES, IL GRANDE GENIO DELL’INFORMATICA
martedì 29 novembre 2011
GIOCHIAMO CON QQSTORIE
Il termine Qqstorie significa storie raccontate con quaderni a quadretti; è una griglia in cui i bambini si muovono liberamente. L’interfaccia è formata da quattro freccine. Per poter lavorare si parte da una storia e poi la si modifica creadone una nuova. Le storie si trovano su un deposito chiamato qqarchivi nel disco D. Una qqstoria è un micro mondo cioè uno spazio iterattivo. Vediamo alcuni comandi:a
INS: mettere colore.
Finestra quadrata: finestra di tarta
Finestra a destra: finestra ipertestuale nella quale si clicca e si cambiano le scene
Qqcolore: rivedo quello che ha fatto l’autore
Ascoltaci tarta: cliccare sulla finestra della tartaruga
F2 : cambiare colore
F5 : rivedere quello che è stato creato
F8 : per conservare il lavoro 30.disegno.txt
Alt F4 : si chiude qqstorie
Alt tab : si passa al programma successivo di Windows
PS: PULISCI SCHERMO
Col riempi: mi dice l’ultimo colore che ho utilizzato
Ascolfondo : assegna colore di sfondo
Stampino: copia-incolla di word ( F 3: copia – F4: incolla)
L’automa colore prende colore da discoD:qqarchivi –>colore –> disegno; dopo aver trovato il disegno clicco due volte e si apre la finestra di ciò che ha creato qqstorie ( finestra dei comandi). Il nostro è un automa a colori cioè un sistema a cui si danno dei comandi che lui esegue, con iplozero si scrivono, con qqstorie si usano le freccine. L’automa si chiama colore ed segue le regole di qqstorie il quale vive la vita di iperologo, che a sua volta subisce le regole di windows, il quale sta dentro l’automa computer.
Noi oggi abbiamo provato a giocare con qqstorie, divertendoci a creare disegni e a riprodurli con la funzione “stampino”. Ecco cosa ho realizzato:
sabato 26 novembre 2011
QQ. STORIE e IPLOZERO
Attraverso l’utilizzo di QQ. Storie è possibile sviluppare la creatività e la fantasia dei bambini che si devono ingegnare per poter creare delle raffigurazioni originali, oltre a dover fare dei calcoli mentali per capire quanti quadretti colorare di un colore o di un altro.
Un’altro aspetto molto interessante di QQ. storie è il fatto che si possono creare delle vere e proprie storie/favole virtuali, attuate dal bambino stesso.
Mentre attraverso l’utilizzo di Iplozero è possibile sviluppare la logica e le abilità logico matematica. Con Iplozero si creano delle immagini attraverso dei comandi ben precisi che vengono impartiti a Tarta (la protagonista).
Se si da il comando “avanti 100″, Tarta compierà cento passi avanti. Un’altro modo per dare i comandi a Tarta è quello di fare riferimento all’asse delle x e delle y. Bisogna far finta che il foglio, in cui tarta agisce, sia un piano cartesiano quindi modificando semplicemente i dati della x e della y tarta si muove.
credo che questo programma sia molto utile e intelligente, anche se comunque lo vedo molto più adatto per la Scuola Primaria.
venerdì 25 novembre 2011
QQ storie
Stamattina siamo entrati nel mondo di QQ storie, o meglio nel micromondo di QQ storie!
Il professore ci ha presentato il programma ea alcune storie già caricate in esso sfidandoci a metterci nei panni di bambini della scuola dell’infanzia e a comporre alcune semplici figure.
Prima di entrare nel micromondo però, il prof ci ha dato alcune dritte su come utilizzare il programma:
Funziona con le 4 freccette di direzione che muovono la “baby – tarta” sul nostro Quaderno a Quadretti (da qui il nome QQ storie). Per farci ascoltare dalla tarta e per chiederle di colorare, prima di schiacciare il tasto INS (inserisci colore), dobbiamo chiederle di ascoltarci cliccando con il mouse sullo schermo.
Il programma è molto semplice ed immediato e per poterlo utilizzare gli unici prerequisiti richiesti sono quelli di conoscere i colori e saper contare.
E’ opportuno conoscere alcune fragilità del programma per evitare che questo salti e ci faccia perdere il lavoro:
• Tasto BLOC NUM deve essere disattivato
• Per farci ascoltare dalla tarta bisogna CLICCARE con il mouse sulla griglia
Per salavare i nostri lavori abbiamo a disposizione due modaliltà, la prima più semplice ed utilizzabile con i bambini che ancora non sanno leggere, l’altra più complessa perchè richiede non solo la competenza di letto scrittura, ma anche una minima conoscenza del micromondo microsoft.
- prima modalità: shiacciare il tasto F3 che crea uno stampino (immagine) del lavoro fatto
- seconda modalità: shiacciare il tasto F6 che apre una finestra ove possiamo nominare il nostro lavoro. per recuperare il file .txt del nostro lavoro bisogna seguire questo percorso: ESPLORA RISORSE –> DISCO D –> QQ QARCHVI –> cartella della storia –> nome
Ecco il bosco che abbiamo creato stamattina:
sabato 12 novembre 2011
CHE COS'E' IPLOZERO E COME FUNZIONA??
martedì 8 novembre 2011
Le api hanno delle capacità primitive particolari. Sono infatti capaci di costruire una celletta esagonale. Per poter fare ciò dobbiamo usare la tartaruga per fare dei disegni che appartengono alle api. Oggi abbiamo imparato a lavorare su piu foglio diversi. Le primitve sono le capcità primitive delle api che vanno sperimentate attraverso il comando: prova esegui tutto. In seguito dobbiamo creare un secondo foglio che chiameremo ”alveare” dove abbiamo provato a creare degli esagoni; se diamo a tarta il comando ESACOLO ci permetterà di colorare anche l’interno dell’aesagono. Le celle delle api hanno sei porte, in modo tale che l’ape può spostarsi e uscire.
Ecco cosa abbiamo creato oggi:
Ecco la procedura:
PER FIORE :LATO
ESACOLO :LATO :GIALLO
ESA1 :LATO
ESACOLO :LATO :ARANCIONE
ESA5 :LATO
ESACOLO :LATO :ARANCIONE
ESA4 :LATO
ESACOLO :LATO :ARANCIONE
ESA3 :LATO
ESACOLO :LATO :ARANCIONE
ESA2 :LATO
ESACOLO :LATO :ARANCIONE
ESA1 :LATO
ESACOLO :LATO :ARANCIONE
ESA5 :LATO
FINE
TARTA.APPARECCHIA
AS “LATO 35
SFONDOVERDE2 NERO
FIORE :LATO
RIPETI 4 [ESA6 :LATO]
FIORE :LATO
PER FIORE :LATO
ESACOLO :LATO :GIALLO
ESA1 :LATO
ESACOLO :LATO :BLU
ESA5 :LATO
ESACOLO :LATO :BLU
ESA4 :LATO
ESACOLO :LATO :BLU
ESA3 :LATO
ESACOLO :LATO :BLU
ESA2 :LATO
ESACOLO :LATO :BLU
ESA1 :LATO
ESACOLO :LATO :BLU
ESA5 :LATO
FINE
[ESA2 :LATO]
FIORE :LATO
PER FIORE :LATO
ESACOLO :LATO :GIALLO
ESA1 :LATO
ESACOLO :LATO :ROSSO
ESA5 :LATO
ESACOLO :LATO :ROSSO
ESA4 :LATO
ESACOLO :LATO :ROSSO
ESA3 :LATO
ESACOLO :LATO :ROSSO
ESA2 :LATO
ESACOLO :LATO :ROSSO
ESA1 :LATO
ESACOLO :LATO :ROSSO
ESA5 :LATO
FINE
RIPETI 8[ESA3 :LATO]
FIORE :LATO
PER FIORE :LATO
ESACOLO :LATO :GIALLO
ESA1 :LATO
ESACOLO :LATO :ROSA
ESA5 :LATO
ESACOLO :LATO :ROSA
ESA4 :LATO
ESACOLO :LATO :ROSA
ESA3 :LATO
ESACOLO :LATO :ROSA
ESA2 :LATO
ESACOLO :LATO :ROSA
ESA1 :LATO
ESACOLO :LATO :ROSA
ESA4 :LATO
FINE
RIPETI 5[ESA5 :LATO]
FIORE :LATO
PER FIORE :LATO
ESACOLO :LATO :GIALLO
ESA1 :LATO
ESACOLO :LATO :AZZURRO
ESA5 :LATO
ESACOLO :LATO :AZZURRO
ESA4 :LATO
ESACOLO :LATO :AZZURRO
ESA3 :LATO
ESACOLO :LATO :AZZURRO
ESA2 :LATO
ESACOLO :LATO :AZZURRO
ESA1 :LATO
ESACOLO :LATO :AZZURRO
ESA4 :LATO
FINE
RIPETI 9[ESA1 :LATO]
FIORE :LATO
mercoledì 26 ottobre 2011
IPAD - iPHONE 4
L’iPhone 4 è il primo smartphone prodotto da Apple, è dotato di lettore multimediale e di due fotocamere digitali (una frontale e una principale) di 5 megapixels. L’IPhone 4 utilizza un sistema operativo sviluppato da Apple chiamato iOS, che permette di utilizzare la propria casella di posta elettronica e multitasking.
Credo che l’iPhone 4 sia un prodotto straordinario di grandi capacità, anche se il prezzo è molto elevato e non invoglia di certo all’acquisto e soprattutto lo rende più soggetto a critiche. Infatti penso che ogni prodotti nasca con dei difetti, esattamente comel’Iphone, ma ovviamente non vengono messi in luce perché i prezzi sono più bassi.
L’ipad è un tablet computer prodotto da Apple. E’ una sorta di libro digitale touch screen con uno schermo da 9.7″.
A cosa serve?
- a riprodurre contenuti multimediali e di navigare su Internet attraverso l’opzione Safari.
- a leggere file con estensione PDF, wri , doc.
- visualizzare foto e filmati full HD.
- ascoltare musica attraverso l’Ipod al suo interno.
- collegarsi ad ITunes, Apple Store.
L’impostazione dell’Ipad, ovviamente, è il medesimo dell’Iphone e dell’Ipod Touch. Una mancanza dell’Ipad è quella di non avere uscite USB, personalmente penso che sia limitativo per l’utilizzo di prodotti di questo genere.
L’Ipad, attraverso il collegamento a un negozio digitale chiamato iBookstore, è in grado di acquisire dei libri digitali, in modo da evitare di comprare una copia cartacea del libro, anche se a mio avviso un libro va vissuto, va “fatto proprio”.
Per avere maggiori informazioni sull’Ipad potete visionare il sito:http://www.apple.com/it/ipad/features/
martedì 25 ottobre 2011
Io e la tecnologia
Qual è il mio rapporto con la tecnologia?
Io non mi definisco una persona tecnologica anche se ritengo che negli ultimi anni essa sia diventata indispensabile e la maggior parte delle persone non ne possa fare a meno.
Io utilizzo soprattutto la macchina fotografica digitale e il cellulare.
Il CELLULARE, è un mezzo che ti tiene in contatto col mondo sempre e ovunque. Ti permette di accorciare le distanze e di essere sempre raggiungibile. Non so se quest’ultimo è positivo, comunque.
Molte volte il cellulare diventa potente attrattiva e disturba la comunicazione dal vivo. Si sta attenti se è arrivato un messaggio o se il cellulare ha campo e magari si trascura il rapporto interpersonale con la persona che si ha di fronte.
La MACCHINA FOTOGRAFICA DIGITALE è il secondo mezzo tecnologico, fra quelli citati, che utilizzo. Dà la possibilità di fare foto ad alta definizione e di guardarle subito dopo averle scattate. Una grande rivoluzione rispetto alle macchine fotografiche coi rullini.
Ho documentato con la macchina fotografica digitale le tappe del mio viaggio di nozze e recentemente sto tenendo d’occhio, attraverso l’obiettivo della macchina fotografica, la crescita di mio figlio.
Esistono siti che permettono di archiviare le foto e di avere un vero e proprio album fotografico nel web.
Mio fratello ne ha uno sul sito in questione che è Flickr.
Smarthphone e l’iphone??? Sono mezzi molto richiesti, di ultimissima generazione. Permettono di contemplare più funzioni all’interno di un unico oggetto ma per me sono quasi sconosciuti.
E’ quello che vuole la gente oggi. Poter fare più cose con un’unica cosa.
Io non sento la necessità di avere questi aggeggi. Il cellulare è più che sufficiente. Molto spesso è troppo anche quello!!!
Le costellazioni
1° salvare l’immagine come jpg all’interno della cartella “Sfondi” inserita a sua volta nella cartella QQ.Iplozero
2° avere cura che il riquadro di immagine che ci interessa abbia una forma quadrata (questo per evitare che una volta inserita in iplozero venga distorta).
Presa l’immagine e selezionata la costellazione che ci serva, non resta altro che importarla in Iplozero ed iniziare a lavorarci sopra. Per inserire l’immagine in Iplozero è sufficiente scrivere sul “foglio” il comando SFONDO.ESEGUI4 “NOME.IMMAGINE (in cui al posto di NOME:IMMAGINE, scriveremo il nome con cui abbiamo salvato l’immagine della costellazione nella cartella sfondi).
Adesso copiamo la procedura che ci consente di disegnare i punti corrispondenti alle nostre stelle che costituiscono la costellazione (infatti lo scopo dell’esercitazione è proprio quello di eseguire una sorta di lucido sopra la mappa di una costellazione, su cui segnare con un bollino colorato le diverse stelle che la compongono):
PER PUNTONE : DIAMETRO :COLORE
SPESSORE : DIAMETRO
ASCOLPENNA :COLORE
SCRIPUNTO DOVE
FINE
Un’attenzione che si può avere durante questo lavoro, al fine di non trascurare anche l’aspetto scientifico che in esso è compreso, è quello di orientare gli allievi ad osservare attentamente l’immagine di base della costellazione al fine di accorgersi che le stelle che la formano non hanno tutte la medesima grandezza e probabilmente nemmeno la stessa luminosità. Potremo così invitare gli alunni ad allargare o a diminuire il diametro del cerchio in funzione alla grandezza della stella e ad attribuirle colore differente a seconda della grandezza e della luminosità che loro ritengono quella stella abbia.
Tornando alle fasi del lavoro, si può dire che il gioco ormai è fatto! Infatti una volta “ricalcate” tutte le stelle principali, possiamo cancellare l’immagine di fondo, inserendo uno sfondo color blu-notte o nero.
martedì 11 ottobre 2011
Iplozero e i colori
Martedì 11 ottobre.
Il linguaggio Iplozero nasce dal progetto Logo, il quale a sua volta viene messo a punto negli anni ’60 del secolo scorso, negli Stati uniti. Per una migliore comprensione é importante considerare il clima culturale nel quale esso prende forma e vita. Negli anni ’60, negli Usa si contrapponevano due correnti psicologiche: da una parte il pensiero di Skinner e dei suoi sostenitori, dall’altra le idee di Piajet. La teoria di Skinner sul Condizionamento Operante e del rinforzo positivo, afferma che, con il programma opportuno, si può insegnare qualsiasi cosa a chiunque . Questa idea è alla base di quella che viene definita Istruzione programmata e delle Macchine per insegnare. Conseguenze queste che hanno portato alla risposta dei piajetiani che rimarcano come alcune conoscenze non possano semplicemente essere travasate nelle menti, ma debbano essere strutturate nel soggetto che apprende. Il progetto di Papert, muovendo da questa concezione, si propone allora di “insegnare ai bambini non la matematica, ma a diventare essi stessi matematici”. Questo significa affermare che è importante sviluppare non tanto dei contenuti, quanto la curiosità e la comprensione profonda. Ad esempio secondo il metodo di impostazione piajetiana non è tanto importante insegnare le tabelline, quanto portare alla scoperta della moltiplicazione, di cui poi le tabelline sono una conseguenza naturale. Le teorie degli anni ’80 rimarcano come l’apprendimento vero deve essere consapevole e questo valorizza il linguaggio Logo, in quanto strumento per costruire consapevolmente le conoscenze. Inoltre tale linguaggio consente la valorizzazione dell’errore, che consiste nell’avvicinarsi alla verità, come fanno anche gli scienziati. Il fatto di sbagliare fa parte della conoscenza scientifica.Dopo aver ripreso alcuni concetti teorici indispensabili per poter comprendere la logica riguardante il mondo di Iplozero è giunta l’ora di avventurarsi nel suo universo e di provare a sperimentarne le funzioni e le potenzialità. Uno degli esercizi di partenza riguarda la creazione dei colori.
Per cui per inserire il rosso dovremo immettere i seguenti parametri [255 0 0]; per il verde [0 255 0], mentre per il blu [0 0 255].
Se per esempio vogliamo ottenere il giallo i valori da digitare saranno: [255 255 0]. La formula [0 0 0], invece, è quella che esprime il colore nero, mentre la scritta[255 255 255] identifica il bianco.
Adesso ci si può sbizzarrire a trovare il proprio “colore del cuore”!
martedì 4 ottobre 2011
Hello Mathematical World!
Martedì 4 ottobre.
Rieccoci, pronti alla griglia di partenza per affrontare una nuova avventura. L'avventura di quest’anno ci porterà ad indagare le abilità di risoluzione di problemi. Queste ultime non sono utili solo in campo matematico, ma forniscono un apporto indispensabile per affrontare la vita di tutti i giorni: selezionare le informazioni, metterle in connessione logica, predisporre un’ipotesi risolutiva, testarla, comparare i risultati finali con l’ipotesi di partenza, sono tutte abilità che ci vengono richieste anche al di fuori della matematica. Uno degli strumenti che ci accompagnerà in questo viaggio sarà il "fantastico mondo di Iplozero". Tra le idee salienti che stanno alla base di questa applicazione troviamo, innanzitutto, il concetto di automa. Questo termine, nato nel 1700, rinvia, in accezione negativa, all’idea di organismo senza vita. Solo a partire dall’800 questa sua accezione viene rivalutata. Automa è un esecutore fedele di comandi ben dati.
Ma quale nesso c’è tra l’automa e Iperlogo?
Iperlogo nasce dal progetto Logo, risalente al 1968/69 e messo a punto negli USA, dal matematico sudamericano Symur Papert che ha introdotto questo concetto di automa nella didattica per bambini. Egli ha rivalutato il potenziale degli automi (poter eseguire chilometri di ordini e poter fare moltissime produzioni utilizzando soltanto pochi ordini ripetuti) per mettere a punto uno strumento nel quale, un po’ come accade negli odierni giochi di ruolo, chi “gioca” possa “insegnare” all’automa Tarta, protagonista digitale. In tale modo il bambino, che dirige come un burattinaio la marionetta Tarta, affronta un percorso che gli “insegna” come si impara.