sabato 12 novembre 2011

CHE COS'E' IPLOZERO E COME FUNZIONA??


Iplozero 2009 è un linguaggio basato su circa 560 parole primitive e sulla capacità di impararne di nuove. Con riferimento al concetto di linguaggio, occorre distinguere due accezioni differenti: un sistema di comandi basato su delle parole e su delle regole di sintassi che governano la formazione delle frasi, unitamente a dei meccanismi per consentire di scrivere modificare, provare la correttezza delle frasi; un sistema che interpreta le frasi scritte con il linguaggio di Iperlogo in ordine per il computer. Pertanto Iperlogo è un sistema per dare comandi al computer, facendo in modo che lo stesso faccia ciò che gli viene richiesto di fare. In Iperlogo i comandi vengono dati attraverso un “piccolo essere” che chiameremo tartaruga, TARTA per gli amici. Questa, muovendosi, lascia una traccia, facendo vedere dei bellissimi disegni. Non appena installiamo il programma Iperlogo, una volta che clicchiamo sopra la sua icona, appariranno sullo schermo tre finestre: la finestra di tarta che contiene la cosiddetta “copertina” con il titolo del programma, alcune figure ed alcune scritte. Non appena si cancellano tali figure, la finestra di tarta si presenterà come una lavagna bianca, con al centro un triangolo mobile, il nostro amico tarta, capace di tracciare una linea sul suo percorso. La tartaruga ha la forma di un triangolo isoscele, la cui punta si chiama naso della tartaruga. La finestra dei comandi, che è quella più piccola, situata in basso a sinistra, possiamo considerarla come la cabina di comando di Iperlogo. I comandi che vengono scritti in questa finestra sono detti comandi immediati, perché vengono eseguiti immediatamente. Si può notare come la finestra dei comandi sia divisa in due caselle di forma rettangolare: la caselle inferiore di colore bianco è quella in cui verranno scritti i comandi che saranno, poi, recepiti ed eseguiti da Iperlogo. Pertanto, detta casella verrà denominata Casella dei comandi di Iplozero. La casella superiore, quella con sfondo grigio chiaro, serve a mantenere una traccia tra noi ed Iperlogo. Ogni riga rappresenta un comando dato, oppure una risposta che Iperlogo ha fornito ai nostri comandi, ovvero un messaggio di Iperlogo. Per questa ragione verrà chiamata Casella della storia dei comandi, o, più semplicemente, Storia dei comandi. Il primo comando che si impara a dare in Iperlogo è puliscischermo, in quanto esso serve per togliere dalla finestra di tarta la così detta “copertina”. La terza finestra si chiama Foglio e può essere assimilato ad un block notes in cui vengono scritti i comandi da dare ad Iperlogo tutti in una volta. Per far sì che ciò avvenga, dopo aver scritto sul foglio tutti i comandi che intendiamo dare, dobbiamo dare un ulteriore comando: Prova \ esegui tutto. Con riferimento all’esecuzione dei programmi su Iperlogo, un altro aspetto molto importante è che, con tale linguaggio, possono essere eseguiti anche dei comandi parziali. Se, ad esempio, sulla finestra foglio si scrive tutta una serie di comandi, ma, non si vuole che tutti questi vengano eseguiti, è possibile, attraverso il meccanismo della selezione parziale, far si che Iperlogo esegua solo quei comandi che abbiamo selezionato con il mouse. Per far sì che ciò avvenga, dopo aver selezionto sul foglio solo i comandi che intendiamo dare, dobbiamo dare un ulteriore comando: Prova \ Esegui selezione. Per azzerare la storia del dialogo occorre dare il comando puliscitesto; in questo caso la storia del dialogo verrà cancellata definitivamente senza poter più essere recuperata. Il secondo comando che si impara a dare in Iplozero, è tarta.apparecchia. Si tratta di un comando in cui sono state riunite tutte le operazioni che si devono fare per passare dalla copertina alla realizzazione del primo disegno con l’aiuto di tarta. In particolare, con il comando tarta.apparecchia, si ordina alla tartaruga di:

1) pulire lo schermo;

2) colorare di bianco la finestra in cui opera;

3) assegnare alla penna il colore nero;

4) assegnare alla penna lo spessore 4.

Precisiamo, però, che è possibile cambiare il colore dello sfondo nero, dando alla tartaruga, ad esempio, il comando sfondorosso. Da tenere presente che è possibile avere uno sfondo blu, giallo, verde, grigio, panna, viola, rosso, con otto gradazioni diverse. Come precedentemente detto, cliccando sull’icona di Iplozero, sul monitor si aprono tre finestre: la finestra di tarta, la finestra dei comandi e la finestra denominata foglio. Ciò ci permette di capire come ci siano due modi di dare i comandi a Iperlogo. Il primo è basato sulla finestra dei comandi: in questo caso parliamo di comandi immediati, in quanto questi vengono immediatamente eseguiti; il secondo è basato sull’uso del foglio: i comandi che vengono scritti sul foglio, a differenza di quelli che vengono scritti sulla finestra dei comandi, non vengono eseguiti subito e non scompaiono dopo che sono stati eseguiti, in quanto il contenuto del foglio non viene modificato. I comandi scritti sul foglio si dicono differiti, mentre una successione di comandi scritta sul foglio prende il nome di Procedimento. I comandi che possiamo dare ad Iperlogo sono basati su un numero finito di parole che tale linguaggio conosce sin dalla nascita. Queste parole si chiamano primitive, ed alcuni esempi sono: puliscischermo, nastarta (è il comando con cui si chiede alla tartaruga di diventare invisibile; sta per nasconditi tartaruga); mostarta (è il comando con cui si chiede alla tartaruga di comparire; sta per mostrati tartaruga). I comandi, però, non si riferiscono esclusivamente alla tartaruga ed al suo modo di muoversi nella sua finestra; si consideri, ad esempio, il comando fogliochiudi (con cui si chiede ad Iperlogo di chiudere il foglio). La maggior parte dei comandi sono composti da più di una parola; altri, però, sono composti da numeri che esprimono delle quantità; altre volte ancora i comandi sono rappresentati da parole usate come nomi propri: ad esempio scrivendo sulla finestra dei comandi fogliocrea “Prova, si chiederà a Iperlogo di creare un secondo foglio denominato prova. Si precisa che il nome del foglio viene indicato nella barra superiore della finestra del foglio. Tale barra viene denominata barra del titolo. I comandi di Iplozero si dividono in primitivi, cioè conosciuti dal linguaggio sin dalla nascita, che sono 560 e derivati o appresi, perché gli sono stati insegnati. Questi sono 2000 e, unitamente alle 560 parole primitive, costituiscono il corredo di Iplozero. Esempi tipici di parole che fanno parte del corredo di Iplozero sono sfondonero (con il cui comando viene chiesto ad Iperlogo di dipingere lo sfondo di nero) o sfondobianco (con il cui comando gli chiediamo di dipingere lo sfondo di bianco). Quando vengono dati i comandi ad Iplozero, per evitare di battere tante lettere si usano i comandi abbreviati: ad esempio, invece di scrivere “avanti” basta scrivere “a”; invece di scrivere “destra” è sufficiente scrivere “d” e invece di scrivere “indietro” basta scrivere “i”. I comandi possono essere scritti sia con lettere maiuscole sia con lettere minuscole, Iperlogo non fa differenza. Pertanto, ad esempio, per scrivere il comando AVANTI 100 dovremo battere le lettere “A”,“v”,“a”,“n”,“t”,“i” quindi andrà battuto uno spazio bianco e poi le cifre “1”,“0”,“0”. Alla fine andrà premuto il tasto invio. In una riga è possibile scrivere anche due o più comandi, separandoli con degli spazi bianchi. Iperlogo sa benissimo come devono essere composti i comandi e quando ne finisce uno e ne inizia uno successivo. Una funzione importante di Iperlogo è quella per cui, nel momento in cui si va a costruire una figura geometrica, è possibile dargli un nome, mediante un procedimento (ossia una successione di comandi): per farlo, basta usare le parole “magiche” – ossia parole riservate: per e fine. Occorre, infatti, dire ad Iperlogo di eseguire una specifica figura geometrica (triangolo, quadrato, ecc.) perché lui si risolva ad eseguirlo. Prima di procedere alla costruzione di un triangolo esploriamo lo spazio in cui tarta si muove. Per far ciò usiamo i seguenti comandi: puliscischermo, avanti 300, indietro 600. Con il primo comando tarta pulisce lo schermo e ritorna al centro della finestra. Con il secondo comando si porta la tartaruga sino al bordo della finestra. Con il terzo comando la riportiamo “a marcia indietro”, ovvero senza voltarsi, sempre con il naso all’insù, sul bordo inferiore della finestra di tarta. Con la seguente successione di comandi: Puliscischermo, destra 90, avanti 300, indietro 600 facciamo ruotare tarta di 90° in senso orario e, successivamente, la facciamo indietreggiare sino all’orlo del bordo sinistro. Dunque, le dimensioni originali della finestra di tarta in Iplozero 2009 sono 600 x 600 passi di tartaruga.

In classe ci siamo sbizzarriti con la fantasia creando dei bellissimi oggetti colorati, dalle forme geometriche più disparate: orologi, rosoni, multiquadrati, fiori, tra gli oggetti più semplici.







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