lunedì 9 novembre 2009

Le formiche che sanno contare


Fai una passeggiata. Fatta? Bene, ora dimmi quanti passi hai fatto. Non me lo sai dire, vero? Difficile del resto che qualche umano se ne ricordi. Stando ad Harald Wolf e il suo assistente Matthias Whittlinger, dell’università di Ulm, invece, le formiche saprebbero rispondere.

Il merito va ad alcune cellule, presenti nel loro cervello, in grado di funzionare da veri e propri podometri. Contapassi, per dirlo in modo facile facile. Il risultato di questa originale ricerca è frutto di una considerazione: se è vero che questi insetti ritrovano la strada di casa grazie agli odori, come possono riuscirci anche in pieno deserto, dove il vento spazza via qualsiasi traccia di sostanza odorosa? Il punto è che le formiche, a mo’ di Pollicino, marcano la strada percorsa rilasciando, appunto, dei marcatori olfattivi. Ma la sabbia e le bizze di Eolo, tipiche degli ambienti desertici, mettono KO questo raffinato sistema. Così i ricercatori hanno rivolto le loro attenzioni alla “conta” dei passi compiuti da parte di questi piccoli esseri.

Già si era intuito di questa loro particolarità, ma mancavano conferme ed erano ignoti i motivi che portano le formiche a conoscere l’esatto numero di passi che consente loro di ritrovare il nido. Così, Wolf e Whittlinger hanno catturato delle formiche e le hanno suddivise in tre gruppi. Il primo è stato lasciato solo, mentre agli individui degli altri due sono stati praticati degli interventi atti a modificare le zampette: alcuni si sono ritrovati delle setole di maiale come “allungamenti”, mentre altri… ehm, le zampe accorciate sotto il ginocchio.

Una volta allontanate dal nido per uno spuntino, le formiche del primo gruppo sono tornate a casa senza problemi, quelle del secondo hanno superato l’ingresso, mentre quelle del terzo si sono fermate prima. E questo dimostra, in modo geniale, che tutte le formiche hanno saputo contare il numero di passi effettuati per tornare. Tuttavia, quelle del secondo gruppo ne hanno effettuati di molto ampi, mentre quelle del terzo di molto brevi; a causa dei due diversi interventi.

Il professor James Gould, di Priceton, sostiene che questa è la prova definitiva che le formiche sono in grado di contare in modo preciso.

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